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Raccolta della canna da zucchero
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di Antonio Faracca
Cuba è la più grande isola caraibica, ricca di bellezze naturali e di storia. Situata tra il Mar delle Antille e l'Oceano Atlantico, all'altezza del Tropico del Cancro, Cuba è lunga come la penisola italiana. Il clima di Cuba è tropicale, moderato però dall'influenza del mare e rinfrescato in inverno da masse d'aria provenienti dall'America settentrionale, con medie che vanno dai 27° C di luglio ai 22° C di gennaio, con punte però che scendono talvolta sino a 10° C a causa, come si è detto, dei nortes, i venti del Nord.
In sostanza si registrano due stagioni: una secca da novembre ad aprile ed una umida da maggio ad ottobre con abbondanti precipitazioni; frequenti inoltre, soprattutto da agosto ad ottobre, i cicloni che colpiscono specialmente la parte sud occidentale. Cuba definita la “Perla delle Antille” è un cocktail di danze popolari, musiche, spiagge incontaminate e il suo “Rum”. Il rum era la bevanda preferita dai pirati che nel Seicento dominavano il Mare delle Antille dalla vicina Isola della Tortuga. A proposito di corsari, il nome bucaniere ha un'origine gastronomica: bucan era il nome con cui gli indigeni locali chiamavano la carne salata affumicata sul fuoco, un cibo prezioso per gli equipaggi delle navi ai tempi delle grandi attraversate oceaniche, un ricco commercio gestito proprio dai pirati, dai bucanieri. Dopo questa disamina è opportuno dire che il Rum è l’acquavite ottenuta dalla distillazione del fermentato del succo ricavato dalla canna da zucchero o dai residui, chiamati melasse, derivante dalla produzione dello zucchero.
Diverse sono le interpretazioni che vengono date per spiegare l’origine della parola Rum, Ron, o Rhum che sia; certa é l’origine caraibica di questo distillato che ormai si impone non solo in grandi cocktail ma anche come alcolico da meditazione e da abbinamenti intriganti. Esistono due tipi fondamentali di rum: quelli industriali e quelli "agricoli". I primi provengono dalla distillazione delle melasse che rimangono dopo che la maggior parte dello zucchero è stato estratto dalla canna. Invece i cosiddetti "rum agricoli" sono prodotti esclusivamente nelle Antille Francesi. Sono quindi ottenuti a partire dal puro succo di canna da zucchero, chiamato "vesou". La denominazione "Rum agricolo" può essere utilizzata solo se unita a una denominazione di origine (per esempio: Rum agricolo della Martinica). Si tratta di una Doc o Appellation d’origine controlée, in conformità alle regole vigenti in materia. Per la legislazione francese, sempre in tema di liquori, esiste anche la denominazione "rhum traditionnel" (rum tradizionale), che può essere utilizzata sia per i rum industriali, sia per i rum agricoli. La qualificazione "Vieux" (vecchio) è riservata ai rum invecchiati per non meno di tre anni in botti di quercia.
La nascita del rum si deve a Cristoforo Colombo, il distillato alcolico oggi forse più diffuso al mondo: nel 1493, durante il suo secondo viaggio nelle Americhe, prese infatti delle talee di canna da zucchero nelle Isole Canarie e le fece trapiantare nei Caraibi. Il bacino centroamericano dimostrò subito di avere il clima ideale per la coltivazione della canna, e la produzione di zucchero si diffuse presto in tutte le isole.
Nelle colonie inglesi fu chiamato kill devil (cioè “ammazza diavolo”, per la sua tendenza a causare spiacevoli postumi dopo una sbornia, oppure per le sue accertate virtù anestetiche e medicinali), o anche rumbillion (nel gergo dei bucanieri, violenza e trambusto: col tempo la parola si ridusse alla sillaba iniziale rum, e divenne rhum in francese e ron in spagnolo).
Per tutti quelli che per le festività di Natale si trovano a Cuba, v’indico un locale tipico “Bodeguita del Medio” situata in Calle Empedrado n° 207, nella Habana Vieja, è uno dei locali più famosi della capitale cubana e, come El Floridita, deve la sua celebrità a un delizioso cocktail, il mojito, e a un suo affezionato cliente: Ernest Hemingway.
Nel caratteristico bar-ristorante della città vecchia, diventato una delle maggiori attrazioni turistiche del quartiere, si sono incontrati molti artisti famosi, tra cui Marlene Dietrich, Gary Cooper e Errol Flynn che lo definì, simpaticamente, uno dei migliori locali to get drunk (per sbronzarsi).
Non voglio proporvi un coktail ma un modo di “bere” il rum secondo un’antica tradizione creola:
RUM EMOTION
Un bicchierino di rum scuro
Un cucchiaino di zucchero di canna
Un cucchiaino di polvere di caffè
Qualche fettina di lime oppure di limone
Mettete in metà piattino lo zucchero di canna e, a contatto, nell’altra metà la polvere di caffè; a parte preparare le fettine non troppo sottili di lime. Intingete la fettina di lime tra lo zucchero e il caffè, in modo che li raccolga entrambi contemporaneamente, mangiate il lime e subito dopo bevete un sorso d di rum. Un modo carino e originale di bere con gli amici davanti ad un camino un buon rum di 5 anni d’invecchiamento accompagnato da un buon sigaro che sembra essere una grande risorsa in quanto sconfigge la noia, rasserena, aiuta a riflettere e spesso richiama alla mente dolci ricordi.
Un buon rum a tutti sognando Cuba.